Parte II - Dichiarazione

L’accusato può dichiararsi, a seguito dell’accusa, colpevole, non colpevole o nolo contendere.

L’approvazione di quest’ultima spetta alla corte, che dovrà considerare tutti i punti di vista. Se l’accusato si rifiuta di assumere una dichiarazione, la corte deve presupporre che questo comportamento equivalga a una dichiarazione di non colpevolezza.

Prima di accettare una dichiarazione di colpevolezza o nolo contendere:

  • Non deve essere causa di minacce, promesse (ad esclusione del patteggiamento) o forza. La dichiarazione deve essere fatta su una base supportata da evidenze e fatti. Tale dichiarazione deve essere fatta sotto giuramento e la corte deve interpellare l’accusato in udienza aperta. Inoltre bisogna accertarsi che l’accusato abbia compreso i seguenti diritti garantiti dalla costituzione:

  • Diritto di uso, da parte della procura, qualsiasi dichiarazione sotto giuramento in un’accusa per spergiuro o dichiarazioni false;

  • Diritto a dichiararsi non colpevole, o se già dichiaratosi tale, di mantenere tale dichiarazione;

  • Diritto a un processo da parte di una giuria -se previsto dall’ordinamento o richiesto e accettato dal giudice- e, a pari modo, diritto a essere rappresentato da un avvocato -farne nominare uno dalla corte se necessario- al dibattimento e ogni altra fase del procedimento penale;

  • Diritto a confrontare e contro esaminare i testimoni avversi, ad aver diritto a non accusarsi da solo, e a testimoniare e presentare prove, e a costringere -secondo la legge- i testimoni a presentarsi.

  • Rinuncia di qualsiasi diritto sopracitato se si dichiara e la corte accetta la dichiarazione di colpevolezza o nolo contendere. Rinuncia, parimenti, se tale dichiarazione viene fatta a seguito di patteggiamento, al diritto d’appello. Calendarizzazione del processo: Sarà compito della cancelleria del tribunale quello di garantire l’ordine e la velocità del processo, assicurandosi che questo avvenga entro una data limite. Tale data dovrà essere decisa dopo confronto tra le parti e prendendo in considerazione il tempo necessario per presentare tutte le prove del caso. Procedura di Patteggiamento: Un procuratore e il difensore dell’accusato, o l’accusato se rinuncia all’avvocato (pro se), possono discutere per raggiungere un patteggiamento. Se l’accusato si dichiara colpevole o nolo contendere a uno o più reati, il patteggiamento deve specificare che un procuratore:

  • Non porterà o chiederà altre accuse;

  • Raccomanderà, o concorderà di non opporsi alla richiesta della controparte, una particolare disposizione delle linee guida, prassi, o fattori di sentenza che al fine che vengano o meno applicate.

Considerazione di un patteggiamento: La corte può accettare il patteggiamento, rigettarlo, o rimandare la decisione. L’accusato non ha comunque diritto a ritirare la dichiarazione se la corte non segue le raccomandazioni o richieste esposte.

  • Se accettato: il patteggiamento verrà incluso nel giudizio e considerato ai fini della sentenza a discrezione della corte.

  • Se rifiutato: la corte deve informare di tale decisione, mettendola a verbale e durante l’udienza aperta, informando le parti del rigetto. L’accusato deve, inoltre, essere avvisato che la corte non è vincolata a seguire il patteggiamento e dare all’accusato un’opportunità per ritirarlo. Se la dichiarazione non è ritirata, la corte può disporre una sentenza meno favorevole rispetto a quella concordata.

Ritiro di un Patteggiamento: Un accusato può ritirare una dichiarazione di colpevolezza o nolo contendere prima che la corte accetti tale dichiarazione. Quest’ultima, può essere ritirata dopo che la corte accetta la dichiarazione ma prima dell’emanazione della sentenza se:

  • la corte rigetta il patteggiamento;

  • l’accusato può dimostrare una valida ragione per richiederne il ritiro.